Il modello di comunicazione proposto dalla CNV suggerisce di esprimersi in quattro fasi, quattro componenti di ciò che è realmente vivo in noi stessi in un dato momento:
1. OSSERVAZIONE: ciò che osservo, qualcosa di tangibile, che può essere percepito con uno o più dei nostri cinque sensi, ciò che sento, vedo, annuso, tocco, assaggio, o anche ricordo o penso, che contribuisce o meno al mio benessere. L’intenzione è quella di iniziare a preparare il terreno per la nostra comunicazione, di preparare la scena in relazione alla quale io potrò poi comunicare ciò che è veramente importante per me, cioè ciò di cui ho bisogno, e quindi ciò che vorrei che tu facessi o dicessi, la mia richiesta. Nella CNV cerchiamo la connessione e ci proponiamo di chiedere con la massima chiarezza possibile ciò che renderebbe la nostra vita più meravigliosa. Il modello della CNV ci invita a separare chiaramente ciò che osserviamo da ciò che pensiamo, la nostra osservazione come qualcosa di diverso dalla nostra valutazione. Con questa chiarezza, l’invito è a scegliere di esprimere ciò che osserviamo e a lasciare da parte ciò che pensiamo, con il desiderio di connetterci all’essere umano con cui stiamo comunicando.
2. SENTIMENTO: come mi sento, l’emozione che percepisco nel mio corpo, nel mio cuore e nella mia anima, in relazione a ciò che è accaduto. I sentimenti che esprimo possono essere visti come il fumo che indica che c’è un incendio sotto, possono essere visti come la spia sul cruscotto. Sono universali quanto i bisogni sottostanti: posso sentirmi gioioso, triste, eccitato, annoiato, turbato,… perché ho bisogno di…
3. BISOGNO: ciò di cui ho bisogno in questo momento, in questa situazione. Qual è il mio bisogno (o i miei bisogni) soddisfatto (o insoddisfatto) che determina come mi sento? I bisogni sono forze vitali universali astratte, il nucleo della coscienza CNV, la forza che dà impulso alla nostra vita: cibo, acqua, aria, connessione, compagnia, speranza, significato, comprensione, scelta, scopo…I bisogni sono concetti astratti universali che non sono legati a un’azione specifica o a una persona specifica.
4. RICHIESTA: Qual è l’azione specifica che vorrei che tu facessi, che cosa vorrei che tu dicessi o facessi, ora, in relazione alla situazione, per soddisfare il bisogno o i bisogni che ho appena espresso. La richiesta è un dono di connessione che faccio alla persona o alle persone con cui sto parlando (e che potrei essere io stesso): dichiaro con la massima chiarezza e precisione possibile quale sia la strategia che preferisco in questo momento per soddisfare i miei bisogni. La CNV suggerisce di esprimere questo concetto con il linguaggio dell’azione positiva – cioè ciò che vorrei che tu facessi, piuttosto che “non facessi” – e in modo che sia nel momento presente, fattibile, concreto.
La CNV ha come obiettivo la connessione con l’altra o le altre persone, piuttosto che l’ottenimento di ciò che vogliamo, per cui suggerisce di verificare la nostra intenzione di esprimere contemporaneamente con onestà e chiarezza quale sia la nostra preferenza, quale sia la nostra strategia di elezione, per soddisfare i nostri bisogni, e allo stesso tempo che questo sia diverso da una pretesa, verificando se la nostra intenzione sia quella di lasciare che l’altra o le altre persone siano libere di dire di no alla nostra richiesta. Nella consapevolezza della CNV, vogliamo che le persone ci offrano ciò che chiediamo solo se lo fanno per il desiderio di contribuire al nostro benessere. Conosciamo il dolore e i pericoli associati all’ottenimento di ciò che chiediamo se le persone agiscono per senso del dovere, colpa, vergogna, paura di una punizione o speranza di una ricompensa.