Siamo nel Comune di Calasca Castiglione, in provincia di Verbania, in Valle Anzasca, una delle splendide Valli Ossolane. Quella che sale alla famosa parete est del Monte Rosa, l’unica parete “himalayana” d’Europa, oggi sempre più spoglia di neve e con i ghiacciai ridotti ai
minimi termini.
Siamo già presenti in tre località, Castiglione Ossola, a 514 m sul livello del mare, Porcareccia, poco meno di 600 m, e Drocala, a 940 m, il luogo verso cui sin dall’inizio il nostro progetto ha voluto dirigersi. Poco sotto Drocala, due borghi completamente abbandonati e con case completamente da ristrutturare, in mezzo al rimboschimento, in alcune parti anche molto fitto per i moltissimi decenni di abbandono.
Ci sono, ci dicono sul posto, ben 240 km di terrazzamenti abbandonati, molti borghi ben collegati da una fitta sentieristica ben manutenuta, nota da alcuni anni, in uno dei tentativi di recupero a fini turistici / escursionistici di questi luoghi, come “La Via del Pane” (in riferimento ai molti forni frazionali per la cottura collettiva del pane di segale che si coltivava su queste terrazze e che noi abbiamo ripreso a coltivare sin dall’inizio, per poi raccogliere e panificare la nostra prima segale nell’estate del nostro secondo anno di vita.
L’intera vallata è esposta a sud, interamente terrazzata, e fino ad alcuni decenni fa, completamente coltivata: segale, miglio, panico, mais, verdure, frutta, vigna, castagne, canapa da fibra, e via
dicendo. I mulini macinavano farine di segale, castagne, e altro, e con i torchi a leva si produceva olio di noci. Le donne camminavano (o si nascondevano sui treni) fino a Novara con le gerle piene di frutta per barattarla con il riso.
C’è qui un immenso potenziale per recuperare e rigenerare i terreni terrazzati abbandonati, per sviluppare l’autosufficienza, alimentare e non solo, … una necessità urgente di fronte alle emergenze climatica e ecologica.